La vicenda è di quelle che suscitano imbarazzi. Con un epilogo manco a dirlo giudiziario per la querela sporta da uno dei soggetti interessati a Matteo Renzi, dopo le dichiarazioni del segretario Dem nella puntata del 14 giugno di Otto e mezzo (“Voi vi sentite più tranquilli ad avere al Viminale un signore che si chiama Marco Minniti, o ad avere uno che si chiama Luigi Di Maio o l’esperto di Sicurezza dei 5 Stelle che si chiama Tofalo, che è andato in Libia a trattare con la parte sbagliata e non si era accorto che erano con i trafficanti, contro il governo libico e contro la comunità internazionale”).
Il viaggio in Turchia di Tofalo
La figura in questione è quella di Angelo Tofalo, deputato grillino e membro del Copasir (Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti), che lo scorso autunno incontrò in Turchia l’ex autoproclamato premier libico Khalifa Ghwell.
Avvalendosi della mediazione di Annamaria Fontana arrestata insieme al marito nel gennaio 2017, con l’accusa di traffico internazionale di armi. Poche settimane dopo l’incontro in oggetto avvenuto senza informare l’allora Autorità delegata per i Servizi di Sicurezza (Marco Minniti) e dopo un viaggio pagato dallo stesso parlamentare come da sua esplicita ammissione.
Passaggi che inducono a considerare il tenore e la trasparenza del rapporto tra Tofalo, Fontana e lo stesso esponente libico, in attesa di quanto sarà appurato dalla magistratura e, naturalmente, nel rispetto del garantismo.
Il M5s e il tema immigrazione
Tuttavia, di fronte ad un caso che necessita della massima chiarezza a tutela della stessa sicurezza nazionale, Tofalo ed i grillini hanno evitato ogni ulteriore chiarimento preferendo deviare sulle parole di Renzi, ritenute il tentativo di coprire i fallimenti del suo governo in materia di immigrazione. Nuovo tema – forte della coscienza stellata all’indomani della debacle alle amministrative (da minimizzare spostando l’attenzione su altro) e collante del sodalizio con la Lega per una china sempre più a destra che delinea la vera ispirazione del M5S.
Le leggerezze del deputato grillino
Spiccano, perciò, il livello di alcuni comportamenti e la disinvoltura con cui si ignorano i doveri di un parlamentare tanto più se membro Copasir. Ma si sa che non ci si improvvisa né statisti né cittadini, approdando al massimo al ruolo di testimonial di se stessi in una vicenda dove di grave anzitutto c’è la leggerezza del deputato grillino.
Pronto a sponsorizzare una semplice cittadina per un viaggio che ha il sapore di un’iniziativa poco politica e men che meno culturale. Almeno finché tutto non verrà chiarito nel dettaglio, oltre i tanti omissis che caratterizzano le deposizioni di Tofalo e nella speranza che non si crei l’ennesimo sistema da abbattere. Lo stesso che ogni giorno caratterizza il purismo grillino, abile nel mistificare una realtà che ogni volta viene a galla raccontando altro.