La sindaca di Roma, Virginia Raggi, rischia il rinvio a giudizio per le accuse di falso e abuso d’ufficio. La procura di Roma ha chiuso le indagini, atto che di norma precede la richiesta di processo, per il cosiddetto ‘pacchetto nomine’. A Raggi era stato contestato l’abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica e il falso per quella alla direzione Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale.
Nel primo caso la sindaca è implicata nel passaggio di Romeo da funzionario nel Dipartimento Partecipate, con stipendio di 39 mila euro annui, alla guida della sua segreteria, con un salario di quasi 120 mila euro (lo stipendio poi sceso a 93 mila per l’intervento dell’Authority anticorruzione).
Il falso invece riguarderebbe la nomina -poi revocata-a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele: secondo la procura la Raggi avrebbe detto alla responsabile anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi che per la nomina Marra avrebbe agito in autonomia ma dalle chat è emerso che la Raggi non aveva preso parte al procedimento di selezione. Ma la Procura di Roma ha chiesto di archiviare la posizione del sindaco Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Renato Marra.