Davvero vogliamo far finta che il problema dell’inchiesta Consip sia il ruolo di ‘babbo Renzi’?
Ho letto il fantasioso editoriale di Travaglio. Il criterio temporale non può essere disgiunto dalla logica. Poiché l’sms del capitano Scafarto al vicecomandante Sessa è del 9 agosto, Travaglio desume arbitrariamente che Sessa sia già al corrente delle indagini in estate.
Cosa dice Scafarto a Sessa? “È stata una cazzata dirlo al capo”, stop. Non si sa cosa né a quale ‘capo’ si riferisca.
Sessa ai pm romani ha detto di essere venuto al corrente delle indagini Consip a novembre da un articolo de La Verità. Poniamo il caso che menta: quale sarebbe la prova che Sessa sia l’autore della fuga di notizie a favore di Lotti o Marroni? Non è che se mi rubano la bicicletta posso incolpare indiscriminatamente tutti i passanti nella stessa fascia oraria. Marroni dice ai pm di aver appreso dell’indagine già a luglio 2016, eppure ordina la bonifica degli uffici il 22 dicembre, cinque mesi dopo.
Le ‘minacce e pressioni’ l’ad Consip non le ha mai denunciate in procura ma le tira fuori interrogato, non sappiamo con quali modalità, dal pm Woodcock. In questa inchiesta finora c’è un solo fatto assodato: DEI CARABINIERI HANNO MENTITO. Non sappiamo se abbiano falsificato le prove o depistato le indagini, ipotesi di per sé inquietante, la giustizia farà il suo corso. Ma è accertato che questi ufficiali HANNO MENTITO. Tirando in ballo pure il ruolo inesistente dei servizi segreti. In nome di quali segreti? Per quale scopo? Con quale disegno indicibile? Al servizio di quali interessi? Matteo Renzi era il premier in carica.