Abbiamo proposto un modello di legge elettorale che tiene insieme rappresentanza e governabilità. È quindi un modello innovativo, che si ispira alla leggi maggioritarie a collegio uninominale e a leggi improntate su un meccanismo proporzionale con collegi plurinominali di piccole dimensioni, equamente ripartite nella assegnazione dei seggi.
In questo modo verrà rafforzato il rapporto fra il candidato e il suo territorio attraverso i collegi e, contemporaneamente, verrà garantita una rappresentanza proporzionale a tutti i partiti che supereranno la soglia d’accesso in Parlamento, senza mettere a rischio la stabilità del governo e del Paese.
È un modello coerente con la scelta unitaria del Partito democratico, che all’Assemblea precongressuale si espresse con un voto unanime, di appoggiare la proposta del Mattarellum. È una legge elettorale che vede il Pd unito, a partire dalla scelta delle regole, e fa invece venire allo scoperto chi, come il Movimento 5 Stelle e Forza Italia, vorrebbe riproporci un modello tutto proporzionale, che ci riporterebbe inevitabilmente a quelle dinamiche della prima Repubblica dove anche i micro partitini potrebbero, anche con fini ben lontani dal bene del Paese, decidere della sorte del governo e della legislatura.
È infine un modello che può favorire l’aggregazione in coalizioni al fine di raggiungere lo schieramento più forte possibile per l’assegnazione del seggio nei collegi uninominali.
Serve una risposta concreta sulla legge elettorale
Ora rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche perché, a fronte delle posizioni già manifestate – di cui il Pd ha tenuto conto nella presentazione del testo – e del necessario confronto parlamentare, la legge sia esaminata il prima possibile e sia portata in Aula il 29 maggio, senza ulteriori slittamenti.
Dopo quasi sei mesi dall’esito referendario è necessario che il Parlamento dia finalmente al Paese una risposta concreta e approvi la legge elettorale, come autorevolmente auspicato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.