Ci risiamo. Attaccare la stampa che non considera amica è un vizio duro a morire per Beppe Grillo. Non riesce proprio a uscirne. Due giorni fa il Rapporto annuale sulla libertà di stampa nel nostro paese ha indicato Beppe Grillo tra i politici che ledono la libertà di stampa dei giornalisti italiani.
La replica sul sito di Grillo
Rapporto cui Grillo replicava prontamente dal suo sito: “Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia” e ancora “io pensavo che fosse perché i partiti politici con la lottizzazione si sono mangiati la Rai piazzando i loro uomini nel management e nei telegiornali e dicendo loro che cosa dire e che cosa non dire“. E aggiungendo ironicamente che la colpa era invece la sua.
Eppure gli esempi non mancano: nel 2013 Beppe Grillo urlava “gli faremo un culo così” contro i giornalisti. O come quando a febbraio di quest’anno Luigi Di Maio ha portato al presidente dell’Ordine dei Giornalisti una lista con i nomi di 30 giornalisti ritenuti “ostili” al Movimento chiedendogli di prendere provvedimenti.
Arriva la contro replica di Reporter sans Frontieres che ha risposto con un comunicato. “Beppe Grillo caricaturizza Rsf ed è tanto più deplorevole considerato l’uso fatto in passato del Press Freedom Index, quando si agitava per il punteggio dell’Italia“. Il riferimento è a una serie di tweet in cui Grillo esultava per la bassa posizione dell’Italia nella classifica sulla libertà dell’informazione. Quando i “cattivi” erano gli altri.
Lo spettacolo di Beppe Grillo a Livorno
Ma non è finita qui perché proprio ieri durante un suo spettacolo a Livorno è tornato alla carica. E’ fatto così, non può resistere. Di fronte a una folla di persone non si è più tenuto. “In sala stasera ci sono i giornalisti, guardate sono qui prendono appunti“. E poi ha aggiunto: “Guardateli in faccia e ricordatevi di loro“. Pronunciato da un comico durante uno spettacolo al limite è una frase che non fa ridere, da un leader politico fa venire i brividi.