Quella di Parma è un’anomalia: con Pizzarotti fuoriuscito dal M5s che si prende la sua rivincita con la lista Effetto Parma e si attesta al 34,78 per cento; e con il candidato ufficiale dei 5 Stelle, Daniele Ghirarduzzi che resta fermo al 3 per cento. Intanto il 25 giugno Pizzarotti se la dovrà vedere al ballottaggio con Paolo Scarpa, candidato del centrosinistra con il suo 32,73.
Sarà decisiva, a questo punto, anche la percentuale di parmigiani che andranno al voto al secondo turno, visto l’astensione record del primo: ha votato solo il 53,62 per cento, meno 11 punti.
Tuttavia nel frattempo Pizzarotti incassa l’appoggio di Giorgia Meloni: “Tra la sinistra Pd e Pizzarotti non ho dubbi: voterei sempre contro la sinistra e ai miei elettori di Parma direi di sostenere Pizzarotti”. Stessa indicazione da Forza Italia.
La vittoria di Pizzarotti nel 2012
Difficilmente si replicherà ciò che avvenne nel 2012 quando Pizzarotti prese solo il 19 per cento, contro il 39 del pd Vincenzo Bernazzoli e al ballottaggio triplicò i voti. Questa volta il margine che divide il sindaco uscente e il suo sfidante è risicato: poco più di 1.500 voti. Ma di solito un sindaco uscente conquista buona parte dei consensi al primo turno: è difficile che riesca ad aumentarli di molto al ballottaggio.
Nel frattempo i due si sono sfidati in un dibattito pubblico confrontandosi su sicurezza e degrado, commercio, turismo con il primo cittadino uscente che ha puntato sul lavoro svolto nei cinque anni di Amministrazione.
Entrambi si ritroveranno giovedì prossimo in piazza Garibaldi per un altro dibattito pubblico serale a tre giorni dal voto.