L’Italia, per mille motivi, è uno dei Paesi più famosi al mondo nell’ambito della presenza di vitigni e, di conseguenza, nella produzione di uve e di vini. Sicuramente la nostra Nazione è influenzata positivamente dalla propria posizione geografica, in particolare rispetto alla sua latitudine e alla presenza intorno ad essa del Mar Mediterraneo che agisce in modo determinante per rendere il nostro clima temperato. Oltre a ciò, anche la morfologia del nostro territorio ha un ruolo importante, essendo prettamente collinare, elemento che favorisce l’esposizione al Sole e quindi la possibilità per l’uva di maturare nel modo più giusto.
I vini veneti
All’interno del territorio italiano, poi, possiamo distinguere una enorme varietà di tipologie di uva e di coltivazioni, in gran parte legate alle diverse realtà regionali e locali che generano una estremamente diversificata proposta di vini.
Oggi vi parleremo della produzione veneta e, nello specifico, della zona della Valpolicella: una volta nominata quest’area, siamo sicuri che la quasi totalità di voi abbia immediatamente pensato ad un vino specifico, l’Amarone. In questo articolo parleremo proprio dell’Amarone della Valpolicella e in particolare di quello prodotto da Accordini Igino.
L’amarone della Valpolicella
Il Veneto, come abbiamo anticipato, è una terra ricca di vigneti e di tantissime tipologie di uve e di vini. Fra questi, sicuramente uno di quelli che maggiormente si è imposto all’attenzione sia degli esperti che dei bevitori occasionali è l’Amarone della Valpolicella DOCG. Si tratta di un vino nato nel 1938 nell’azienda Bertani. Da un punto di vista commerciale, l’esplosione di questo vino si è avuta a partire dal 1994: da quel momento in poi, ogni anno la crescita di questo prodotto è stata esponenziale, passando in poco più di venti anni da un milione a tredici milioni di bottiglie vendute.
Origini del nome
Il nome Amarone, come facilmente intuibile, deriva dalla parola amaro in una versione amplificata: nasce per poterlo distinguere dal Recioto della Valpolicella, un vino rosso dolce da cui ebbe origine in seguito ad una distrazione nel processo di produzione.
Il Recioto, infatti, viene realizzato nella stessa zona e con le stesse uve dell’Amarone ma, a differenza di quest’ultimo, è un passito dolce: il cantiniere Bertani, per errore, lo lasciò fermentare per un periodo di tempo superiore trasformandolo in un vino secco.
Una volta assaggiato, ci si rese conto che quel vino non era più un Recioto e, come esclamato dallo stesso cantiniere, era diventato un “Amarone”.
Le caratteristiche dell’Amarone
L’amarone della Valpolicella è un vino rosso le cui uve vengono appassite su stuoie per un periodo che può essere anche di quattro mesi: questa procedura amplifica gli zuccheri, i profumi ed i sapori. Si tratta di un vino alcolico dal fascino unico, molto strutturato ed intenso, sia nel sapore che nel colore rubino: tale colore negli anni va evolvendo verso il granato. Per quanto riguarda i sentori, si va da quelli dei frutti di bosco e della frutta nera a quello dei fiori secchi, passando per l’anice, le liquirizie e le amarene, con un finale speziato a base di noci e nocciole.