“Il nostro programma vale a regime intorno ai 75 miliardi annui. Il M5S può coprirli senza salti mortali. Anzi.” È quello che si legge nel paragrafo Le coperture del programma del MoVimento 5 Stelle sul Blog delle Stelle.
Pur confidando ciecamente nelle capacità di analisi economica del Professor Luigi Di Maio e della sua squadra, abbiamo pensato di offrire cinque consigli non richiesti per la difficile ricerca dei fondi per le coperture.
1) Vendere la Sardegna alla Svizzera
L’idea era venuta a Corrado Guzzanti nelle vesti dell’allora ministro per l’Economia Giulio Tremonti ed era piaciuta a tal punto da esser presa come spunto per un vero e proprio movimento sorto su Facebook sotto impulso di due ragazzi cagliaritani. Certo la Sardegna è uno dei bacini elettorali più fruttuosi per i Cinque Stelle, ma la sua cessione potrebbe far entrare nelle casse dello Stato un tesoretto immediatamente riutilizzabile per coprire il reddito di cittadinanza e, in definitiva, non sarebbe un sacrificio vano. In più, se dall’altra parte del tavolo ci fosse un Paese, come la Svizzera, privo di sbocchi sul mare, il nostro potere contrattuale crescerebbe notevolmente e a quel punto il prezzo da pagare sarebbe tutt’altro che basso.
2) Far giocare la Roma nel Colosseo
Se il nuovo stadio della Roma è stato uno dei primi pasticci amministrativi a 5 Stelle, l’occasione di rifarsi sarebbe ghiotta: vendendo il Colosseo al presidente giallorosso James Pallotta, Di Maio toglierebbe dagli impicci Virginia Raggi e il suo progetto spoglio di opere pubbliche, e troverebbe fondamentali risorse per le coperture del suo programma.
3) Secolarizzare i beni della Chiesa
È vero, il cuore cattolico dell’Italia è anch’esso fonte di grande quantità di voti. Ma secondo una recente inchiesta de L’Espresso, il tesoro del Vaticano ammonterebbe a circa 10 miliardi di euro. L’espropriazione risolverebbe ai grillini il 15% del problema delle coperture: niente male, soprattutto considerando che per l’esercito italiano sarebbe un gioco da ragazzi sbarazzarsi di 125 (preparatissime, ma sempre 125) guardie svizzere.
4) Invadere San Marino
Dopo aver risolto definitivamente l’antica questione romana, ci ritroveremmo con un esercito caldo e una sola enclave ancora presente nel territorio italiano: per la Repubblica di San Marino non ci sarebbe alcuno scampo. Le truppe tricolore marcerebbero spedite verso Città di San Marino ed ecco che al governo Di Maio arriverebbero nuovi freschi introiti provenienti soprattutto dal settore bancario e dal florido commercio di armi.
5) Vendere la Fontana di Trevi
Ultimo ma non ultimo, un grande classico. Se la vendita della Fontana di Trevi prospettata da Totò nel celebre Totòtruffa ’62 è entrata nell’immaginario collettivo come emblema del raggiro, stavolta l’accordo sarebbe certificato da regolare contratto. Voci di corridoio fanno sapere che ci sarebbero degli investitori russi alla finestra. È vero, vedere la vodka scorrere in quella che è probabilmente la fontana più celebre al mondo sarebbe per molti un colpo al cuore.
Ma in fondo, lo capirete, da qualche parte bisogna pur trovarli questi 75 miliardi…